Programma

Elezioni comunali di Milano 2021

3 e 4 ottobre 2021

MILANO PUBBLICA
Un programma comunista per Milano

Il Partito comunista italiano si presenta alle elezioni municipali consapevole di poter svolgere un ruolo importante nella crescita culturale, politica ed amministrativa della città di Milano.
Viviamo l’era della pandemia da Covid-19, ed i cittadini milanesi, come tutti in Italia, stanno provando personalmente privazioni di libertà personali, sacrifici economici, difficoltà di gestione delle vite personali e famigliari. Con la scusa della Pandemia, gli Stati stanno facendo immani debiti che solo in minima parte ritornano ai cittadini sotto forma di aiuti; per la maggior parte questo denaro viene usato per fare speculazioni: finanziarie, borsistiche ed immobiliari.

Anche a Milano lo possiamo vedere con i nostri occhi. La nostra città è diventata un luogo dove “scaricare” una massa di denaro inimmaginabile sotto forma di costruzioni dai prezzi al metro quadro elevatissimi. Il Quartiere di Porta Nuova simboleggia questo “bombardamento” di soldi detenuti da pochi privilegiati: i grattaceli di Solaria, Solea ed Aria, inaugurati nel 2012, sono stati venduti dai 9.000 ai 16.000 euro al metro quadro; i due grattaceli “Bosco Verticale” dai 12.000 ai 16.000 Euro al metro quadro; i grattaceli di Unicredit e di Unipol Sai vanno a completare lo scenario di un quartiere simbolo della speculazione finanziaria e dei suoi privilegi di pochissimi eletti.

Il sindaco uscente Giuseppe “Beppe” Sala è il manifesto di come debba essere un amministratore “piazzista” di grandi capitali finanziari che girano per il mondo e che hanno bisogno di luoghi dove trasformarsi in mattoni. La Torre PwC di 31 piani e 175 metri di altezza, la Torre A2A di 28 piani per 145 metri, Unipol Tower che sta sorgendo accanto al Bosco Verticale, Gioia 22 di 26 piani per 120 metri di altezza sede di uffici vari, The Portico con un’altezza più ridotta, ma lungo 140 metri, è stato concepito per uffici, negozi, ristoranti e un rooftop bar con piscina, e poi solo i nomi di innumerevoli altri grattaceli e palazzi esclusivi: Gioia 20 East, Torre Milano, Città Contemporanea 2.0/3.0, Social Village Edifici 3 e 4, East UpTown, TPR Tower, Torre Aurora, Trilogy Towers, Terminal Tower, Park Towers Milano. Come ogni piazzista che si rispetti, Beppe Sala è un sindaco radical-chic, elegante, educato, mostra di essere attento ai diritti personali, basta che non abbiano a che fare con salari e condizioni di lavoro, come ampiamente dimostrato dalla vicenda dei “riders” che si vedono in città.

Ogni cinque anni si ricorda che esistono le periferie che, sempre a parole, sono nei suoi pensieri.
Come lo fa? Centralizzando le periferie: permettendo anche in quelle zone di Milano realizzazioni immobiliari da 10.000 euro al metro quadro, in modo da espellerne i milanesi meno abbienti. Eppure il vero volto di Beppe Sala è sotto gli occhi di tutti: l’area Expo abbandonata a sé stessa da sei anni. Al contrario di quello che racconta il Sindaco, vezzeggiato dai mass media nazionali e locali compiacenti, Milano sta diventando una città più degradata: dotata di una facciata luccicante rappresentata dai suoi grattaceli che celano una realtà sempre più povera ed abbandonata nelle sue periferie. Non si tratta di urbanistica, ma di politica. In tutte le città povere vi sono quartieri residenziali per pochi privilegiati, e vi sono periferie fatte di miseria e degrado: sarebbe meglio non arrivare a divenire come certe metropoli dell’America Latina.

I Sindaci “piazzisti” come Sala stanno allontanando Milano dalla sua storia fatta di etica del lavoro, d’inclusione tra borghesia meneghina e classe operaia specializzata intrecciate nello stesso tessuto urbano.

Il Partito comunista Italiano si presenta per ricordare ai milanesi quali siano i veri principi della città: lavoro e non speculazione; inclusione nelle fabbriche e non esclusione nei quartieri. Un sindaco come Sala ed uno qualsiasi di destra si differenziano (forse) per l’immagine esteriore, per un diverso stile di comunicazione, per le diverse favole elettorali che raccontano. Ma non per il reale programma amministrativo: essi sono piazzisti di capitali speculativi.

LA PAROLA CHIAVE: PUBBLICO

La parola chiave, al centro del nostro programma elettorale è PUBBLICO. Occorre riportare questa parola al centro dell’attenzione dei cittadini. Dagli anni novanta ad oggi ci hanno raccontato che privato era meglio, più efficiente, maggiormente giusto. La gestione del Coronavirus prima, quella dei vaccini poi ci stanno chiaramente dimostrando che privato significa semplicemente privilegio per pochi ricchi, e grande difficoltà per tutti gli altri. È ora di cambiare rotta e di tornare alla nostra tradizione cittadina, fatta di vera solidarietà e di valori comuni.

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